Ester
Viola L’amore è eterno finché non
risponde Einaudi 2016 pp.224
La voce narrante e chattante è quella di un’avvocata divorzista,
abbandonata e anacoreta. Non vive nella rinomata Napoli di cassonetti e bassifondi, ma in quartieri eleganti. Non mangia, legge solo atti e
comparse oppure l’iPhone, non guarda la televisione, non va al cinema-teatro-concerti,
non ascolta musica, non fa la spesa, non
va nei negozi, non va in vacanza. Si limita a lavorare e andare a cena con amiche o colleghi, sempre
controvoglia. Sembra un’anti-chick, e in effetti lo è, anche se sostiene il suo
pensiero con citazioni pertinenti: Bridget Jones e Sex and the City tra tutti. Ama
non riamata e viceversa. Delle duecento e passa pagine ho preferito quelle in
cui si descrive il lavoro di un avvocato divorzista, il merito dei processi, le
linee di difesa, i rapporti con gli assistiti, la quotidianità del tribunale.
Il contorno di uomini e donne è meno interessante. E’ per questo che preferisco
immaginare, a dispetto dei codici della chick lit, la nostra protagonista sola,
digiuna e scampata per un pelo al lieto fine.
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