sabato 4 ottobre 2014

I Kindertotenliber di settembre



I Kindertotenliber di settembre


Abbandonati entro pagina 20 o per  confusione narrativa o per totale disinteresse alla vicenda.




Uno torna in un paesino dove c'era la sua casa da piccolo poi distrutta dai suoi genitori per costruire al suo posto un'altra casa dove abitarono a lungo. Sfinita da questo prologo immobiliare della memoria ho mollato senza rimpianti.









Non capivo dove si svolge il fatto, e questo mi ha destabilizzato non poco perchè tra who, when, why, e where quest'ultimo è il mio preferito. Quando, dopo qualche pagina, ho appreso che un gatto si era suicidato buttandosi dal terzo piano, ho chiuso serenamente. Non saprò mai cosa mi sono persa.

Non so immaginare niente di più affettato e pretenzioso. Tutto un Dior, Chanel, Guerlain, Balenciaga, nonché bianco fuji, capelli onice e automobili moka. Mai un colore del suo colore. No grazie.

Una storia di un congresso di filosofi sull'utopia a Sangallo. Personaggi irritanti delle cui sorti mi sono disinteressata immediatamente. Nessuna traccia significativa di Dylan, almeno nelle prime 17 pagine.