Daniele
Biacchessi Storie di rock italiano Jaca Book
2016 pp.191
Questo libro mi entusiasma. E’
molte cose assieme: riassunto di decenni di vita dei movimenti in Italia, compendio
della produzione musicale italiana dagli anni Sessanta ai giorni nostri, elenco
dei disastri avvenuti ai concerti rock e ai festival spontanei (Re Nudo tra
tutti), memoria di anni struggenti strapieni di musica che trabocca ancora adesso
nelle orecchie di ragazzi e ragazzini
che non ti spieghi perché ma continuano ad ascoltare esattamente quello che
ascoltavamo noi alla loro età.
Daniele Biacchessi svolge un lavoro
egregio, compiuto e documentato, sintetico ed esauriente. Leggerlo da soli è
impossibile, urge condividerlo con qualcuno che c’era, dando la stura ai
ricordi e anche alla memoria involontaria. Saltano fuori storie
dimenticate, come il concerto di John Cage al Lirico nel 1977, e mi domando dov'ero quella voltà lì e perchè non ci sono andata anche se ai tempi ero del tutto imbecille di musica contemporanea.
Per chi, come me, convive da sempre
con dieci ore circa di musica al giorno,
è un libro che fa riflettere. Ad esempio quanto poco rimane della musica
italiana. E di quanto poco sia avvenuto dopo la grande stagione Sessanta/Settanta
a livello internazionale. E sul perché le nuove generazioni non abbiano diritto
a strafogarsi di magnificenze quotidiane sempre nuove come succedeva a noi
teenagers degli anni sessanta.
Mi verrebbe anche voglia di
obiettare alle classifiche di fine libro, obbligatorie in ogni testo serio. Vorrei
puntualizzare, spostare, aggiungere, eliminare, proporre, confutare,
caldeggiare. Uno sport perduto, quello di spaccare il capello in quattro su
questo o quell’altro musicista. Noi ci abbiamo passato le nottate.