I
kindertotenliber di ottobre
Gaetano
Cappelli Stelle, starlet e adorabili
frattaglie Mondadori, 2014, pp.182
ricettario compreso
Letto
fino a pag. 38
Nelle
prime trentotto pagine non si fa altro che presentare nuovi personaggi e
lasciarli lì. Capisco che a Gaetano Cappelli piaccia esercitare il grottesco con gli
stereotipi sociali, ma ad un certo punto bisognerebbe far partire una storia,
non metterla soltanto sul binario. Mi viene meno anche la forza di leggere le
ricette, chiosate, alla fine.
Rosamond
Lehmann Risposte nella polvere Einaudi,
2014, pp. 437
Lette
tre pagine dell’introduzione e tre del testo
Ho
iniziato dal testo, ma dopo tre pagine di cottage, giardini, cugini e fratelli
ognuno col suo nome e giovani sposi caduti
in guerra ero satura. Per motivarmi sono passata all’introduzione di
Jonathan Coe, che ci avvertiva che l’inizio è un po’ faticoso, vago e impalpabile,
ma poi si riprende. Pretendeva troppo, la prima parte non finisce mai. Ho richiuso e sarà per un’altra volta.
Antonella
Cilento Lisario o il piacere infinito
delle donne Mondadori, 2014,
pp. 296
Letto
fino a pag.99
Napoli
nel ‘600, pazienza, proviamo. Lei è una sedicenne muta che cade in coma dopo
una operazione scellerata alla tiroide. Lui è un giovane spagnolo, medico per
forza, già screditato all’Aja e ora in cerca di riscatto a Napoli. Gli viene
affidato il caso della ragazza in coma ormai da sei mesi, perché la risvegli. Lui ci
prova in tutti i modi e alla fine ci riesce, lascio immaginare come, col pensiero ad Almodovar (Parla
con lei, 2002). Poi la sposa, e per un po’ tutto bene sul fronte dei doveri
coniugali. Altri fronti non ce n’è perché lei è muta, e lui non cerca altre
modalità comunicative. Un giorno a lui viene in mente di provare una variante
alla routine che lei non approva, ma lui
insiste, ottiene con le buone o con le cattive e lei da lì in poi lo schifa.
Non solo, quando lui non c’è lei si dedica al sesso autonomo. Lui se ne accorge
e decide di studiarla come caso clinico, obbligandola a masturbarsi tutti i
giorni davanti al suo sguardo attento di scienziato. Questo Masters&Johnson
barocco napoletano prosegue con varianti
e nuove fonti di osservazione, e più la storia si inoltra nel delirio della
mente del dottorino, più perde di interesse. Salutamme. Dato l’ingente numero
di pagine che precedono l’abbandono, più che un kindertotenliber lo inserirei
negli jugentotenliber.
Kevin
Barry Il fiordo di Killary Adelphi
2014, pp. 171
Letto
fino a pag. 15
Si
gioca a flipper in Broad Street. Bisogna battere il record di Atlantic City La forza della legge! Il clou della
narrazione è il percorso della biglia del flipper che, definita una prima volta
“pallina argentata”, continua ad essere nominata come tale per tutta la
descrizione. Ho capito che è argentata, ma se tu ti fidi così poco della mia
attenzione e ti senti in dovere di ricordarmelo ogni volta, allora le nostre
strade sono destinate a dividersi, qui, immediatamente.
Mario
Fortunato Le voci di Berlino Bompiani, 2014, pp. 185
Letto
fino a pag.9
Non
ci dovevo cascare, ma non so resistere ai libri sulle città. Capisco presto che
si tratta di una Berlin for Dummies,
ma con pretese. Resisto all’elenco del telefono che parte dal Ku’damm con Christopher Isherwood, prosegue con Wystan
Hugh Auden, ma quando l’autore mi salta fuori a dire che Nico canta con voce statuaria certe canzoni di Lou Reed,
poi aggiunge le sonorità transgender di
David Bowie, mi fermo al KaDeWe,
prima che mi descriva il banco dei
formaggi. Nel breve percorso in taxi tra il Ku’damm e il KaDeWe è
riuscito a infilare, oltre ai sopracitati, anche: Nina Hagen, Rainer Werner
Fassbinder, Botho Strauss, Immanuel Kant, Martin Heidegger e i Tangerine Dream,
quest’ultimi suonati dal taxista.
Giuseppe
Culicchia Tutti giù per terra Remixed
Mondadori, 2014, pp. 139
Se Tutti giù per terra era Fermo e Lucia, Tutti giù per terra Remixed sarebbe I promessi sposi. Ecco. Perdo le penultime resistenze a pag. 39
(tre puntini di sospensione alla ventisettesima riga) e crollo a pag. 40 su
Culicchia che cita Culicchia tra i tavoli del Caffè Fiorio.