venerdì 14 novembre 2014

Confessioni di una vittima dello shopping - Sono il fratello di XX



Radhika Jha  Confessioni di una vittima dello shopping

Sellerio, 2014, pp. 249


Letto fino a pag. 86



Il resoconto di come, perché e che cosa qualcuno compera  è solo un po’ meno noioso della descrizione di quello che uno mangia, o di quello che ha fatto in vacanza. La prospettiva giapponese non rende più attraente la questione, anche perché la protagonista acquista solo cose italiane o francesi. Forse nelle pagine successive, che mi sono persa, sarebbe entrata nei meandri dei negozi di oggetti giapponesi in Giappone. Resto nella mia ignoranza, ma almeno mi sono mi sono risparmiata le ricorrenti fasi di autocoscienza sul perché si sperpera a vantaggio di Prada e Vuitton.




Fleur Jaeggy  Sono il fratello di XX

Adelphi, 2014, pp. 129



Non so fino a che punto la concisione possa spingersi prima di diventare assenza, o quando la brevità oltrepassi la sintesi, per congiungersi al vuoto. So che la lettura di questi racconti opachi e rarefatti, che si animano e si colorano solo in rare occasioni, ad esempio nella descrizione degli abiti che qualcuno indossa, mi ha del tutto abbandonato nel nulla che resta a forza di levare.