domenica 11 settembre 2016

La paura del desiderio



Claire Messud  La paura del desiderio Bollati Boringhieri

2016 pp.142 scritte in grande



Sono molti i romanzi in cui pochi personaggi odiosi non combinano niente. Nell’ambito di questo genere, che per altro ha prodotto inestimabili capolavori, questo si distingue per essere particolarmente molesto. E’ come trovarsi in treno, soli in uno scompartimento con un raccontatore sconosciuto e inarrestabile di storie a interesse zero. Nel caso in questione, un professore del New England si reca per tre mesi a Londra alla ricerca di alcuni dati necessari ad un suo studio sulle cause di morte. Non vuole essere disturbato. Una vicina lo va a trovare ogni tanto ed un collega di passaggio lo invita a cena una sera. Tutto infastidisce il protagonista, che però alla fine trova l’amore. That’s all, però raccontato con astio e pedanteria.

L’anno breve



Caterina Venturini  L’anno breve  Rizzoli  2016  pp.359, compresi i ringraziamenti


Più che un romanzo, un compendio di disgrazie. Nella fattispecie:  ragazzini gravi/gravissimi in ospedale, anoressia intra ed extra-ospedaliera,  fine degli ideali, cupi ricordi ricorrenti del G8, memorie di adolescenti frustrate, mamme ricche e cattive, mamme buone ma povere, mariti sulla strada della corruzione con al centro una prof precaria  un po’ imbambolata. Un paio di storie nella storia distraggono e rendono ancora più confuso il parterre dei personaggi, soprattutto di quelli sani. Quelli malati li distingui dalla patologia, ma non sempre. Nonostante ciò l’ho letto tutto, saltando solo una quarantina di pagine digressive, con quel gusto morboso del male, come di zie che si raccontano le ultime tragedie del paese.