Martin Suter Allmen e
le dalie Sellerio, 2015, pp.215
Allmen è un dandy, un po’ sopra le righe, che vive in Svizzera oltre le sue possibilità. Ha un cuoco sudamericano sottopagato
che lo consiglia e lo aiuta nelle indagini. Vive in una villa su un lago, mi
pare quello di Ginevra, con il suo parco, la serra, la veranda, il giardino
d’inverno, i mobili antichi, il profumo di cera d’api, i quadri, gli oggetti di
gran gusto, il tè delle sette del mattino. Di mestiere si occupa del recupero
di opere d’arte rubate. E’ una specie di Barbie uomo che ha sempre il completo
giusto, descritto nei minimi particolari, per ogni occasione del giorno. Un
tipo Poirot, ma non così pedante e senz’altro più carino. Si muove tra nobiltà e
ricchi di antica data, sa sempre cosa bere, cosa mangiare, cosa fumare,
dove comprare la tal cosa e la talaltra. Il cuoco è il fenomeno tuttofare che
tutte le donne stanche vorrebbero in casa nelle difficoltà. Ha già avuto tre o
quattro avventure, e io non me ne sono persa una. Le storie di Allmen, che
naturalmente non stanno né in cielo né in terra, rasserenano e fanno sognare, come se da
bambine ci avessero regalato una casa di bambole di venti stanze complete di
mobili e accessori.