martedì 5 maggio 2015

La terza (e ultima) vita di Aiace Pardon



Alessandra Selmi  La terza (e ultima) vita di Aiace Pardon
Baldini&Castoldi, 2015, pp.235


Il primo cotto e mangiato del 2015 è un bel giallo ambientato a Milano, Stazione Centrale e dintorni, sezione s’ciopàa.
Al centro della vicenda Bianca, la barbona che tutte noi vorremmo essere, e il vice  sovrintendente Lotoro, evoluzione socialmente corretta del  bimbominkia, corredato da Chevrolet Corvette opportunamente car tuned. Lavorano sull’assassinio del senzatetto Pardon, inquilino dei piani bassi della Centrale.
Amo Bianca, come ho sempre amato i personaggi e le persone che non sono quello che sembrano, i prìncipi dell’understatement, qui incarnati dal caso estremo di una barbona che legge Joyce in lingua originale e ascolta Josquin nell'I-Pod. Una donna sorprendente, di cui Alessandra Selmi non racconta i pregressi, facendo presagire un seguito che speriamo ci sarà.
Milano c’è e si fa sentire,  in modo sommesso ma più che credibile e distante dai luoghi comuni:  due pagine perfette (188/189) descrivono la fretta dei milanesi con la perspicacia di chi sa osservare in profondità i comportamenti collettivi.