Alessandra
Selmi La terza (e ultima) vita di
Aiace Pardon
Baldini&Castoldi,
2015, pp.235
Il primo cotto e
mangiato del 2015 è un bel giallo ambientato a Milano, Stazione Centrale e
dintorni, sezione s’ciopàa.
Al centro della
vicenda Bianca, la barbona che tutte noi vorremmo essere, e il vice sovrintendente Lotoro, evoluzione socialmente
corretta del bimbominkia, corredato da
Chevrolet Corvette opportunamente car
tuned. Lavorano sull’assassinio del
senzatetto Pardon, inquilino dei piani bassi della Centrale.
Amo Bianca, come ho
sempre amato i personaggi e le persone che non sono quello che sembrano, i
prìncipi dell’understatement, qui
incarnati dal caso estremo di una barbona che legge Joyce in lingua originale e ascolta Josquin nell'I-Pod.
Una donna sorprendente, di cui Alessandra Selmi non racconta i pregressi,
facendo presagire un seguito che speriamo ci sarà.
Milano c’è e si fa
sentire, in modo sommesso ma più che
credibile e distante dai luoghi comuni:
due pagine perfette (188/189) descrivono la fretta dei milanesi con la
perspicacia di chi sa osservare in profondità i comportamenti collettivi.