giovedì 10 novembre 2016

La collera di Napoli



Diego Lama  La collera di Napoli Oscar Gialli Mondadori 2016 pp.293




Ogni tanto dalle strade secondarie del giallismo italiano sbucano autori notevoli: è il caso di Diego Lama, scrittore non giovane, assurto ai Gialli Mondadori dopo aver vinto il premio Tedeschi, istituito proprio dalla Mondadori per un romanzo giallo inedito. Lama è un architetto, deve essere per questo che l’impianto progettuale del racconto non ha cedimenti. Si basa su un bel personaggio principale, il Commissario Veneruso, con il suo contorno di sottoposti non scontati. La storia non solo è complessa, ma contiene altre tre sottostorie, tutte coerenti e compiute. Lama ha una vena archeosplatter forte ma necessaria, un bel talento per i dialoghi e la capacità di inserire un nugolo di personaggi tutti ben definiti. Inoltre descrive la Napoli di fine Ottocento con competenza ed eleganza, evitando il colore locale. Come non essergli grati.










La collera di Napoli



Diego Lama  La collera di Napoli Oscar Gialli Mondadori 2016 pp.293




Ogni tanto dalle strade secondarie del giallismo italiano sbucano autori notevoli: è il caso di Diego Lama, scrittore non giovane, assurto ai Gialli Mondadori dopo aver vinto il premio Tedeschi, istituito proprio dalla Mondadori per un romanzo giallo inedito. Lama è un architetto, deve essere per questo che l’impianto progettuale del racconto non ha cedimenti. Si basa su un bel personaggio principale, il Commissario Veneruso, con il suo contorno di sottoposti non scontati. La storia non solo è complessa, ma contiene altre tre sottostorie, tutte coerenti e compiute. Lama ha una vena archeosplatter forte ma necessaria, un bel talento per i dialoghi e la capacità di inserire un nugolo di personaggi tutti ben definiti. Inoltre descrive la Napoli di fine Ottocento con competenza ed eleganza, evitando il colore locale. Come non essergli grati.










Tumbas-Tombe di poeti e pensatori



Cees Nooteboom  Tumbas-Tombe di poeti e pensatori Iperborea 2015 pp.384




Considero i cimiteri infrastrutture urbane indispensabili alla comprensione dello spirito di una città, così come le stazioni ferroviarie, i porti e gli scali-merci. Questo Tumbas è una buona guida cimiteriale, corredata di fotografie sfocate in bianco e nero e di una scheda per ciascun personaggio tumulato. Ho trovato particolarmente commoventi le schede di Virgilio, del suo vicino Giacomo Leopardi e la defilata tomba rurale-domestica di Mary McCarty, scrittrice mai abbastanza lodata. Molti cimiteri danno parecchie soddisfazioni: Père-Lachaise e Montmartre a Parigi, Fluntern a Zurigo, a Roma il Cimitero Acattolico, Vienna e non ultima l’intera regione cimiteriale di Provenza, una mecca delle sepolture. Compaiono solo scrittori, poeti e pensatori. Tra questi anche Dante Alighieri, la cui tomba di Ravenna, impenetrabile e sigillata da catene, suscita le giuste rimostranze dell’autore.