domenica 14 settembre 2014

Almanacco del giorno prima



Chiara Valerio, Almanacco del giorno prima
Einaudi,  2014, pp.360



Categoria: romanzo




Per me un romanzo di grande finezza. Tratta di matematica e di amori difficili, dove la matematica  è più abbordabile degli amori difficili. La narrazione è divisa in tre parti, la prima e la terza con una scansione “tradizionale”, benché Chiara Valerio proponga una soluzione inusuale e leggera per i dialoghi, non più emarginati dalle virgolette e dagli incisi.  I dialoghi seguono la logica del racconto e con un minimo di attenzione si capisce chi sta dicendo cosa senza mediazioni. La parte centrale, il presente, è scritta invece come un dizionario di situazioni, con l’enunciato in grassetto e lo sviluppo della definizione/descrizione più o meno esteso, destabilizzante  in un primo momento, ma poi efficace al punto da far rimpiangere il precedente stile frammentato quando si torna ad un normale layout narrativo.

Ci sono molti personaggi, tanto eccentrici quanto amabili, soprattutto i matematici. C’è  anche molta matematica descritta chiaramente con competenze alte.  Del resto Chiara Valerio è  essa stessa una matematica,  oltre che   scrittrice  elegante ed essenziale. Più volte, soprattutto nella prima parte dedicata alla formazione del protagonista e ai suoi formidabili genitori,  mi ha suscitato lo stesso entusiasmo di Natalia Ginzburg in  Lessico famigliare, benché se ne discosti in quasi tutto fuorché nell’asciuttezza dello stile.