Daniela Amenta La ladra
di piante Baldini&Castoldi, 2015,
pp.228
Non sembra ma è un giallo dove la ladra di piante è una
lavoratrice precaria, non più giovanissima, che raccoglie per strada, nei
cassonetti, vicino ai cimiteri piante moribonde o in stato di morte apparente.
Le porta sul terrazzo in cui vive, di cui l’alloggio è solo un minimo
accessorio abusivo, e le riporta in vita. Inoltre ruba, nottetempo, le piante
che conducono una vita grama nei sottoscala e sui ballatoi dei condomini, principalmente aspidistre, a Roma comunemente
dette foglioni. (Qui in Romagna: fuiòn). Personaggio originale e coinvolgente, soprattutto per chi apprezza le seconde vite degli oggetti, dalla
spazzatura alla dignità del riuso. Non è la sola. Attorno a lei altri protagonisti
plausibili ed empatici entrano in questa storia garbata, benché aspra. Roma Sud
è descritta in modo ammirevole, come luogo in cui le acque dolci e salate,
emerse e sotterranee si confondono e fanno presagire il mare.