Paul Torday
Colazione all’hotel Déjà-vu
elliot
2014, pp. 124
Categoria: dove non so
Pensavo di cedere a pag. 37, quando avevo già capito tutto.
Ma ho voluto proseguire, sperando in una svolta. Niente da fare. Ho resistito
perché è scritto con cura, ma la storia,
per noi che leggevamo Buzzati in tempo reale, non poteva avere segreti. Peccato, per taglia e formato sarebbe stato
un libro perfetto per i pendolari, soprattutto da metrò: leggero, corto,
scritto abbastanza in grande per chi è vicino alla pensione, esauribile tra un
capolinea e l’altro. Ingenuamente ho fatto di tutto per identificare il posto
di mare che è al centro della storia. Veniva un misto di: Polignano a Mare,
Mlini, Portonovo, Bordighera e Kotor
come potevano essere cinquant’anni fa. Una visione paradisiaca per un inglese
del nostro tempo, ovvero Paul Torday,
l’autore, che ci ha lasciati l’anno
scorso.
Natalia Sanmartin Fenollera
Il risveglio della signorina Prim
Mondadori, 2014, pagg. 255
Categoria: non so, non credo
Letto fino a pag. 77
Inizia come Mary Poppins, prende una leggera svolta Jane
Eyre, quindi scivola velocemente dalle parti di Scientology, o di una
qualsiasi altra setta new age. Inoltre l’autrice infarcisce la storia con le
sue cognizioni di letteratura. C’è poco da stare allegri, infatti le nostre
strade si dividono a pagina 77.
Robert Penn Warren, Tutti gli uomini del re Feltrinelli,
2014, pp. 550
Categoria: romanzo
Letto fino a pag. 83 (provvisoriamente)
E’ un bel romanzo del 1946, opera di un vero scrittore,
ristampato con ottime ragioni da Feltrinelli . Purtroppo cade in un momento in
cui sono satura di storie di arrampicate politiche negli Stati Uniti.
Lo interrompo finché è ancora croccante, e lo riprenderò
quando mi sarò disintossicata da House of
Cards e The Boss, cioè spero presto.
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